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[INTERVISTA] 200 domande al produttore Jason Blum

Il 5 agosto Jason Blum di Blumhouse Productions, la casa di produzione cinematografica incentrata su horror e thriller a budget ridotto, ha offerto la possibilità a tutti gli interessati di intervistarlo tramite la piattaforma Reddit (www.reddit.com).
Il quadro che è uscito del nuovo re del cinema horror mondiale, dalle 207 domande che gli sono arrivate da appassionati di tutto il mondo, è decisamente interessante, soprattutto per noi che viviamo nell’eterna e forse utopica attesa che il cinema horror italiano ritorni ai fasti degli anni ’60 e ’70 del secolo scorso.

Raccolgo qui un po’ di risposte di Jason Blum, come se formassero una specie di flusso di coscienza:

“Il mio compagno di stanza al college era Noah Baumbach. Ho iniziato vendendo abbonamenti per la TV via cavo porta a porta e con i soldi raccolti ho aiutato Noah a girare ‘Kicking and screaming.’”.

“Ragioniamo su come distribuire il film già in fase di scrittura. Credo sia importante anche se programmi di rivolgerti a un piccolo pubblico.”.

“I festival sono importanti per i film che non sono del tutto commerciali, aiutano a trovare un pubblico. Io amo il Sundance e il Festival di Toronto. Alcuni film sono grandiosi, ma difficili da portare sul mercato. I festival aiutano i distributori in questo senso.”.

“Amo i film horror soprattutto perché amo i fan dei film horror. Siamo tutti strambi, outsider e stralunati, quindi con l’horror ho trovato la mia vocazione.”.

“Ormai dico ai registi di girare in modo tradizionale a meno che la storia non richieda esplicitamente il FOUND FOOTAGE. Ci sono troppi FOUND FOOTAGE in giro e stiamo cercando di produrne sempre meno.”.

“E’ veramente difficile che un film horror mi spaventi. Invece i videogiochi mi fanno crepare di paura!”.

C’è stato spazio anche per una mia domanda.
Jason, l’Italia ha contribuito moltissimo in passato al genere horror (grazie Mario Bava!): hai mai pensato di produrre, girare o cercare talenti in Italia?

“Ho girato in Italia in passato, ma mai un horror. Il nostro modello funziona veramente al meglio girando a Los Angeles, però è giusto quello che dici, l’Italia ha un’ottima tradizione nell’horror e in più si mangia da dio, quindi… sono aperto a questa prospettiva!”

Qualcuno lo chiami, subito!

Potete leggere tutte le domande e le risposte cliccando qui (n.d.r.).


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