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[RECENSIONE] L’ultima notte di Amore (Andrea Di Stefano)

Prendetevi due ore di tempo e andate a vedere L’ultima Notte di Amore di Andrea Di Stefano.

Un po’ di tempo per un film che parla di tempo, che del noir è uno dei temi principali.

Tempo in scadenza per il poliziotto Franco Amore (Pierfrancesco Favino) a poche ore dal traguardo della pensione, che forse mai vedrà perché i suoi impicci rischiano di salire a galla. Una corsa contro il tempo, per una Milano notturna, cercando di sistemare le cose, proteggendo le persone che si amano (Linda Caridi), quelle che smuovono i doveri e i sensi di colpa (Martin Francisco Montero Baez). Tempo che procede inesorabile verso l’inevitabile, verso il crollo delle certezze.

L’ultima notte di Amore incolla alla poltrona soprattutto nella ansiogena sequenza principale in auto, quella che dà il vero avvio agli eventi. Anche lì si respira appieno lo spirito profondamente noir del film con i sorpassi degli altri mezzi nel tunnel e gli occhi puntati nervosamente sullo specchietto retrovisore. Un tunnel che diventa anche metafora delle tenebre che avvolgono il protagonista e la sua vicenda.

Il film è il terzo diretto dall’attore Andrea Di Stefano, dopo Escobar (2014) e The Informer (2019).

L’ultima notte di Amore è distribuito nelle sale da Vision Distribution.


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