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[EXTRA] I 30 anni de Il bacio della pantera di Paul Schrader

Come cambiano i connotati di un genere nel giro di quarant’anni. Come cambia la stessa storia raccontata da due autori diversi, e che autori: Jacques Tourneur nel 1942 e Paul Schrader, per l’appunto, quaranta anni dopo. Il primo è il maestro dell’orrore suggerito capace di farti cagare sotto dalla paura con un semplice rumore, con una semplice inquadratura. Paul Schrader è lo sceneggiatore di Taxi Driver e il regista di Hard Core, uno che ha simpatie per i solitari borderline. E Irena (Nastassja Kinski) e Paul (Malcolm McDowell) sono due maudit, due emarginati a causa di una discendenza maledetta. Se fanno sesso con qualcuno si trasformano in leopardi uccidendo il partner. L’unico modo per fermare la carneficina è accoppiarsi tra di loro, tra fratelli e famigliari.

Schrader e lo sceneggiatore Alan Ormsby reinventano il piccolo classico della RKO dandogli un taglio decisamente più adulto. Il bacio della pantera è quello che oggi si definisce reboot, un riazzeramento dell’originale, un ripensamento radicale e c’è da dire che rispetto ai remake fotocopia di oggi uno peggio dell’altro (penso agli inguardabili Scontro tra titani e Conan) e senza anima Il bacio della pantera osa una strada diversa partendo dalla stessa idea di base. Lo sforzo se non altro va apprezzato e anche il risultato non è da buttare: per la sua atmosfera onirica quasi fiabesca, incestuosa e lucida.
Almeno due volte l’originale viene comunque citato. Nella scena del bus e in quella nella piscina.

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