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[RECENSIONE] Old (M. Night Shyamalan)

È intelligente ma non si applica. Molti se lo sono sentito dire a scuola. Forse anche M. Night Shyamalan?

Old parte da una idea parecchio accattivante: una spiaggia in un villaggio turistico in cui il tempo biologico è acceleratissimo. Purtroppo però il film scivola sempre più in una situazione scontata e banale che ammazza non solo i personaggi ma anche una storia dall’ottimo potenziale. E così tutto si riduce alla solita famiglia in crisi che ritrova l’armonia grazie alla situazione estrema che vive, al solito gruppo eteroregeo che unito prova ad uscire dalla disperazione. Ed il racconto di questo luogo in cui il tempo va a manetta si articola allungando il brodo di un gruppo di personaggi parecchio duri di comprendonio. Forse perché tonti per davvero, o magari per incapacità di accettare quella realtà.

Peccato perché si respira anche un’aria a tratti genuinamente disperata che mette loro e noi di fronte al fatto che la vita è davvero breve.

Quando poi però si arriva al finale che tutto spiega e sistema si tocca davvero il fondo di una storia che parte bene per scivolare sempre più nell’ovvio. Nel mezzo poi dialoghi sul filo dell’imbarazzante e altre cose assurde che non aiutano.

Old è dunque la classica occasione sprecata. Interessante se non coraggioso per alcune cose resta però nella sostanza un prodotto hollywoodiano con le sue tranquillizzanti regole drammaturgiche e di mercato da rispettare. Niente di più.

Il film è distribuito da Universal Pictures.

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