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[RECENSIONE] La Orca (Eriprando Visconti)

Titolo essenziale nella filmografia di Eriprando ViscontiLa orca narra di un sequestro di persona nel pavese finito male che ribalta il meccanismo psicologico che sta alla base della sindrome di Stoccolma. Qui infatti non è Alice, la sequestrata, ad innamorarsi del suo aguzzino ma esattamente il contrario. Durante i giorni di prigionia infatti sarà il sempliciotto Michele a finire sempre più gradualmente sotto le grinfie della bella ragazza.

Ma c’è di più nel loro rapporto perché Alice e Michele sono due personaggi che scoprono insieme le loro solitudini. Alice abbandonata dalla sua ricca famiglia, così almeno sembrerebbe all’inizio visto che i soldi del riscatto non vengono pagati, Michele, calabrese che fa di tutto per integrarsi tifando Juventus e cose simili, lasciato quasi sempre solo con la ragazza dai suoi compari che devono badare alle fasi del sequestro o ai loro fatti privati. Michele non è nessuno e non ha nessuno ed Alice rappresenta per lui una valvola di sfogo.

Apparentemente sembrerebbe lui la parte forte della coppia, tutto però si stabilisce chiaramente dal momento in cui l’uomo si toglie la maschera rappresentata – neanche troppo metaforicamente – dal passamontagna che indossa ogni volta che entra nella stanza di lei. Michele tira giù la maschera, si mette a nudo, dichiara apertamente le sue intenzioni ma non si accorge che la ragazza sta recitando tutta una parte, che la sua maschera è ancora attaccata al suo viso. Anche Michele per Alice è una valvola di sfogo, un mezzo per esorcizzare le paure, per colmare quel vuoto che ha scoperto dentro e intorno a sé, per restare – in tutti i sensi- viva.

Tra i due nasce un rapporto che fa emergere dalle tenebre istinti primordiali e universali da condividere nel buio o nel silenzio che annulla ogni barriera sociale, ma è una occasione straordinaria destinata a non durare in eterno perché la storia di Michele e Alice dimostra che i poveracci alla fine soccombono sempre ai ricchi. Perché alcune storie non hanno proprio futuro.

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