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[RECENSIONE] Il Signore del Male (John Carpenter)

Un gruppo di studenti di una facoltà di scienze viene convocata da un prete in una chiesa fatiscente, forse abbandonata?, dove è stato ritrovato un monolite che racchiude, secondo alcuni carteggi, niente di meno che Satana. Lo scetticismo dei ragazzi si affievolisce sempre di più, alcuni barboni (tra i quali si riconosce la rock star Alice Cooper) impediscono a questi di uscire dal posto, mentre il liquido verde contenuto nel monolite stesso dà sempre di più inquietanti segnali di vita.

Diviso tra ordine e caos (tra i segnali emessi dal monolite ci sono anche incomprensibili calcoli matematici), vita e morte (perché chi muore risorge), tra l’ancoraggio alla razionalità e la consapevolezza che la realtà è ben diversa da quella immaginata, tra sogno e realtà (il sogno uguale che tutti fanno è un messaggio proveniente dal futuro), tra un mondo e un altro che è il suo opposto, e la presenza degli specchi fa capire abbastanza questo ambivalenza, Il signore del male (Prince of darkness) è uno di quei film che proprio per il suo dire e non dire, per il suo modo di passare da un mondo a un altro, da un punto di vista a un altro, ha un fascino tutto suo.

E proprio su questo filo del rasoio scorre il film. Visti argomenti trattati ed approccio il rischio di andare troppo oltre, da una parte e dall’altra, c’è ma non si concretizza quasi mai. Le sbavature semmai stanno altrove ad esempio nella scena in cui la radiologa, quella con gli occhiali, fa insospettire Walter (Dennis Dun) perché fino a un attimo prima si trovava in corridoio e mica perché stava lì impalata e non proferiva parola o perché era senza occhiali. O forse è il diavolo che ha imbambolato anche Walter?

A parte queste sospette imperfezioni (la sceneggiatura la firma il regista sotto pseudonimo), Il signore del male funziona molto bene e riesce a trasmettere un certo senso impalpabile del terrore e rimane a tutt’oggi uno dei migliori film di John Carpenter, sicuramente uno dei suoi più complessi per la molta carne che mette sulla brace.

La cosa che fa cagare del DVD della Dall’Angelo è la totale assenza di extra, neanche il trailer, niente di niente.

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