Nonostante siano la spina dorsale di Hollywood, i film horror non sono mai stati venerati agli occhi degli studios. Ora che il genere sta conquistando non solo il botteghino (grazie al mega successo di It) ma anche la critica (grazie a film come Get Out), l’horror è nuovamente una delle ultime grandi speranze in un settore in difficoltà. Il 2017 può essere considerato il più grande successo al botteghino di sempre, per l’horror. I film di genere hanno raccolto oltre 733 milioni di dollari in vendite di biglietti, secondo il sito web Box Office Mojo. Ma come son andati al botteghino i film Horror nei decenni precedenti, quelli considerati “d’oro”? Nei primi anni ’70, l’orrore si infiltra nella corrente principale in modo importante, con il successo mondiale di The Exorcist nel 1973, campione di incassi assoluto. Ma a parte questo film, l’horror non ha lasciato molto altro di incisivo in quell’anno. Fu qualche tempo dopo, nel 1978, che Halloween di John Carpenter ha dimostrato ($ 47 milioni) che i film slasher potevano essere una forza… seguito l’anno dopo dal successo “blockbuster” di The Amityville Horror ($ 86,4 milioni) e dalla prima incursione di successo nel fanta-horror di Alien ($ 80,9 milioni), un film ha catturato nuovamente il grande pubblico con un ritorno alle caratteristiche della “creatura” dell’horror classico.
Il genere slasher prende quindi il sopravvento negli anni ’80, con la creazione definitiva del personaggi di Jason in Friday the 13th (1980) e Freddy in A Nightmare on Elm Street (1984). Questi franchise hanno prodotto ondate di sangue e denaro ($ 380,6 milioni in totale per “Venerdì” e $ 370,5 milioni per “Elm Street”).
Cosa è successo quindi dopo?
Hollywood ha sempre fatto affidamento sui film Horror. In un settore che agita in un ciclo costante di mode e tendenze, l’horror è stato sicuramente la scommessa più sicura… ma fare affidamento su qualcosa non equivale a rispettarlo; l’industria ha a lungo avuto una sorta di snobismo intellettuale sui film dell’orrore, un circolo vizioso in cui le produzioni, descrivendo i film horror come “economici e facili”, si lanciano verso il basso producendo solo film horror economici e facili.
Stando a quanto ha dichiarato il regista Mike Flanagan, i cui film recenti includono Hush e Il gioco di Gerald, apprendiamo che: “A meno che non fosse visto come un prodotto a basso costo che poteva generare molti profitti, non c’era molto interesse nel renderlo buono. È come il fast food: possiamo renderlo economico, su larga scala, e la gente lo consumerà. Non importa se si tratta di cibo scadente”.
E così fino oltre il 2000 siamo stati sommersi da inutili sequel, remake, reboot, spinoff spesso fallimentari al botteghino, se non a livello artistico… re-immaginazioni che non stanno andando da nessuna parte: sono solo modello di business radicato nel sistema monetario di Hollywood, che continua a realizzare questi film, ma… l’evidenza che il pubblico li vuole davvero è alquanto dubbia.
Solo negli ultimi dieci anni, questi “prodotti” (perché di questo parliamo, prodotti studiati a tavolino e non FILM) sono stati rapidamente superati da un’esplosione di nuovi talenti horror (spesso low budget o indipendenti): Let me in, It Follows, The Witch, Under the skin, The Void per citarne alcuni… sostenuti dalla critica e (generalmente) abbracciati dal pubblico che è finalmente affamato di buona cucina!
È il caso di dire: L’horror è morto, Evviva l’HORROR!
Fonti: New York Times, Box Office Mojo, GQ
Salve! Io mi chiamo Antonietta Masina e… già, con un nome così, non potevo che amare il cinema.
Son quindi cresciuta fra scherzi, assonanze e rimandi…ad una delle attrici (e muse) più immense; non potevo non conoscere lei (Ovvio, parlo di Giulietta Masina!) ed i film che ha interpretato; grandi film di uno dei più grandi registi di tutti i tempi.
Alle medie, il mio nome venne rielaborato dai compagni di classe in “Antonomasia” e, mentre le altre bambine giocavano con i principi azzurri, io sognavo… sognavo quei cappelli, quei costumi, quei colori… che mi portavano su altri piani di realtà nonostante Fellini stesso affermasse “Non voglio dimostrare niente, voglio mostrare.”
Ai tempi del liceo poi, si parlava spesso con amici su quale fosse la “Birra per Antonomasia”, “la Canzone per Antonomasia” o “il Film per Antonomasia”… che quasi predestinata, scelsi poi di studiare comunicazione per poter lavorare in questo campo, e far sì che “Antonomasia” in persona potesse rispondere alle loro domande!
Chi scrive è una ragazza, anzi, una “persona” che ama il cinema; Il cinema quello fatto con passione, con serietà, ma non seriosità; il cinema condiviso e discusso con chi lo ama, con chi va al cinema (e andare al cinema è come andare in Chiesa per me, con la differenza che la Chiesa non consente il dibattito, il cinema sì).
Ho una forte predilezione per il cinema fantastico ed horror, il mio fine non è solo quello di condividere i miei pensieri o recensire un film specifico (NON sono un critico, né conosco tutto… anzi, ho molti limiti e carenze che spero di colmare), ma anche discutere sulle motivazioni ed i sottotesti di interi generi.
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