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Suffering Bible locandina

[RECENSIONE] Suffering Bible (Davide Pesca)

Composto da 5 episodi, più un racconto cornice che rielabora il peccato originale attraverso dei moderni malridotti Adamo ed Eva che paiono fuggiti da un esperimento medico-scientifico, Suffering Bible di Davide Pesca ragiona intorno ad alcuni princìpi violenti che stanno alla base del cristianesimo e del cattolicesimo.

I personaggi delle storie che compongono il film sono sofferenti, tormentati interiormente. Stati d’animo sfocianti in una sanguinaria follia verso gli altri oppure autolesionista. Anzi: la violenza e l’afflizione sono la malata e giusta risposta ai problemi dei personaggi. “Ama il prossimo tuo come te stesso” vale anche per l’odio.

Una brutalità primordiale, talmente antica e radicata nel DNA umano che non ha bisogno di parole per esprimersi: dei 6 frammenti che compongono il film la maggior parte sono completamente senza dialoghi, solamente in due vengono pronunciate pochissime parole, tutto sommato anche inutili.
Di più: la violenza è, grazie alla religione, una risposta ai problemi e alle domande fondamentali che affliggono l’uomo.

In Suffering Bible si rielaborano le figure di Cristo e di San Tommaso (che doveva vedere e toccare per credere), il concetto di comunione, le tentazioni diaboliche, i dieci comandamenti, accentuando il sadismo -se non addirittura l’estasi- di chi la violenza la esercita.

Va da sé che il film sia abbastanza sanguinolento e disturbante, con toni a volte dissacranti, psichedelici e surrealisti che ricordano Jean Rollin, Ciprì e Maresco. A dare al tutto un’aria malsana e strana ci pensano anche le musiche di Oky e una fotografia sporca ed essenziale divisa tra il bianco e nero e il colore.

In Suffering Bible (in uscita a settembre in DVD per Home Movies) non tutto funziona benissimo ma è la prova che in Italia ci sono artisti sotterranei (purtroppo ma è meglio di niente) come Davide Pesca che se ne sbattono delle mode e vanno avanti per la loro solitaria e indipendente strada fatta anche di argomenti scottanti per le masse. Tabù che ci fanno arrossire, girare lo sguardo dall’altra parte, ci obbligano a riflettere contro la nostra stessa volontà su contraddizioni, convinzioni sciocche e inclinazioni violente che ci portiamo dietro da sempre.

Pesca è l’autore anche dei corti Feed Me More, presente in Deep Web XXX, e Taste of Survival (contenuto in After Midnight).


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