Bug significa letteralmente “insetto”, ma anche “errore”, “fallo”… e nell’errore (in più di uno) cade la protagonista di questo teso thriller diretto da William Friedkin, una strepitosa (almeno per la prima parte del film) Ashley Judd, che verrà man mano manipolata da uno squilibrato (grande la performance di Michael Corbett Shannon, attore statunitense che poi per due volte verrà candidato ai Premi Oscar come miglior attore non protagonista).
Il sottotitolo italiano come sempre deve spoilerare, quindi ancor prima che la storia inizi, sappiamo che questi insetti sono solo nella testa del povero ex militare. Il film è basato sull’omonima pièce teatrale scritta da Tracy Letts (autore anche della sceneggiatura), un drammaturgo e attore statunitense, vincitore del Premio Pulitzer per il dramma August: Osage County.
La scrittura funziona, ma spesso è didascalica e via via diviene molto sovraccarica, così come le evoluzioni “rapide” dei personaggi e le interpretazioni di tutti… son magnetici, questo sì, ma anche terribilmente over acting e fumettosi e se in Shannon questa scelta funziona, negli altri alle lunghe stanca un pò.
TRAMA: In un motel sperduto in una zona desertica, vive Agnes, donna dal passato drammatico, che dopo aver perso il figlio ed essersi separata dal marito allevia la sua solitudine avviando una relazione saffica con una cameriera. Ben presto nella vita di Agnes arriva Peter, un ex marine timido ed introverso, che la donna spera possa essere l’uomo giusto per rifarsi una vita. Agnes e Peter uniscono le loro solitudini instaurando una relazione che li porterà all’autodistruzione.
Fotografato magnificamente e con una regia e montaggio molto sperimentali e moderni (bellissime le micro “zoommate” sui volti dei protagonisti e la scena di sesso, risolta solo con primi piani, dettagli e doppie esposizioni di paesaggi esterni) Bug: la paranoia è contagiosa ci arriva nel 2006, 3 anni dopo La preda (ed è curioso notare come il regista William Friedkin si prenda sempre una pausa di circa 3 anni fra un film e un altro) e quasi in sordina nel bel paese… insomma assurdo notare il poco clamore che suscitò la nuova pellicola del regista di Cruising e L’Esorcista, nonostante anche l’anteprima a Cannes.
Le atmosferiche ed ipnotiche musiche sono di Bryan Tyler, musicista noto per film action (fra cui la serie di Fast & Furious) mentre scene e costumi sono dell’Italo americano Franco-Giacomo Carbone (già noto per film come Hostel e Cabin Fever, mentre più recentemente ha firmato Rambo Last Blood).
Nonostante sia nel pieno dei suoi 80 anni, Friedkin si dimostra un regista capace di evolvere, continuamente alla ricerca di un linguaggio mai banale; Bug – la paranoia è contagiosa è un film che prende allo stomaco e intrattiene, un film sicuramente di regia e di attori… ma che verso il finale un po’ si spegne per via della troppa carne al fuoco (in tutti i sensi).
Salve! Io mi chiamo Antonietta Masina e… già, con un nome così, non potevo che amare il cinema.
Son quindi cresciuta fra scherzi, assonanze e rimandi…ad una delle attrici (e muse) più immense; non potevo non conoscere lei (Ovvio, parlo di Giulietta Masina!) ed i film che ha interpretato; grandi film di uno dei più grandi registi di tutti i tempi.
Alle medie, il mio nome venne rielaborato dai compagni di classe in “Antonomasia” e, mentre le altre bambine giocavano con i principi azzurri, io sognavo… sognavo quei cappelli, quei costumi, quei colori… che mi portavano su altri piani di realtà nonostante Fellini stesso affermasse “Non voglio dimostrare niente, voglio mostrare.”
Ai tempi del liceo poi, si parlava spesso con amici su quale fosse la “Birra per Antonomasia”, “la Canzone per Antonomasia” o “il Film per Antonomasia”… che quasi predestinata, scelsi poi di studiare comunicazione per poter lavorare in questo campo, e far sì che “Antonomasia” in persona potesse rispondere alle loro domande!
Chi scrive è una ragazza, anzi, una “persona” che ama il cinema; Il cinema quello fatto con passione, con serietà, ma non seriosità; il cinema condiviso e discusso con chi lo ama, con chi va al cinema (e andare al cinema è come andare in Chiesa per me, con la differenza che la Chiesa non consente il dibattito, il cinema sì).
Ho una forte predilezione per il cinema fantastico ed horror, il mio fine non è solo quello di condividere i miei pensieri o recensire un film specifico (NON sono un critico, né conosco tutto… anzi, ho molti limiti e carenze che spero di colmare), ma anche discutere sulle motivazioni ed i sottotesti di interi generi.
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