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[RECENSIONE] Cobra non è (Mauro Russo)

Non lasciatevi ingannare dal titolo Cobra non è: Donatella Rettore non c’entra niente. La musica che qui si ascolta (e solo di rado) è il rap perché rapper è il protagonista che ha come nome d’arte, per l’appunto, Cobra. Lui (interpretato da Gianluca Di Gennaro, O’ Zingariello di Gomorra) insieme al suo manager e amico Sonny (Federico Rosati, Shooting Silvio, Youtopia).

Dal momento che la carriera e la fama del giovane cantante sta scendendo sempre più si rivolgono ad un fulminatissimo collega di successo (Matteo Baiardi, esordiente sul grande schermo e vera sorpresa del film) che gli propone una collaborazione in cambio di una più che discreta somma di denaro. Per procurarsela i due finirianno, nel corso di una notte, al centro di una vicenda criminale che ruota intorno ad una misteriosa valigetta e a dei coloriti, stravaganti, sanguinari, perduti personaggi.

Tra Guy Ritchie, Tarantino, fratelli Coen, Fernando Di Leo, citazioni varie (una in particolare molto apprezzata da chi scrive, al cult dei fratelli Chiodo Killer Klowns From Outer Space), Cobra non è è il primo lungometraggio del regista di videoclip Mauro Russo.

Un film che si lascia vedere con piacere grazie ad una sceneggiatura ben scritta (l’ultima stesura è di Alessandro Giglio) fatta di personaggi e situazioni sul filo della credibilità, in bilico tra commedia e noir crudo, tra violenze e battute e che nei suoi eccessi e nel suo clima di base cazzone e leggero include anche temi seri come lo sfruttamento della prostituzione.

Al resto ci pensa la dinamica regia dell’esordiente al cinema Russo, la fotografia dai colori accesi e acidi di Simone Zampagni, un cast di interpreti piuttosto bravi in particolare (oltre i tre citati prima) la co-protagonista -ex di Cobra- Denise Capezza (Koala), il sadico Americano (lo stesso nome di un personaggio di Milano Calibro 9, sì) Nicola Nocella (Il Figlio Più Piccolo, Fulci for fake), il calmo e acculturato Roberto Zibetti (ha lavorato a teatro con Strehler e Ronconi e lo si è visto di recente in Addio Fottuti Mostri Verdi) a capo di una improbabile banda, il silenzioso Scott Harrison scagnozzo di Daniel Terranegra (quest’ultimo un po’ troppe faccette per i miei gusti, soprattutto nei momenti di scazzo col padre), il nazivegano Teodoro Giambanco (Riccardo va all’inferno), e i cantautori Elisa e Tonino Carotone impegnati in due divertenti camei.

Cobra non è si è avvalso inoltre della collaborazione del maestro Ruggero Deodato che ha realizzato per il film una scena di tortura che per il momento resta inedita e la si vedrà solamente nella sua versione uncut.

Mauro Russo da appassionato di film dell’orrore ha da poco girato un corto dal titolo Naike, ispirandosi a delle scarpe di ultima generazione super tecnologiche, e sarà horror a quanto pare anche il suo prossimo lungometraggio. Visti i risultati del suo esordio non ci resta che aspettare.

Cobra non è è disponibile dal 30 aprile su Prime Video, distribuito da 102 Distribution e prodotto da Giallo Limone Movie S.r.l.

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