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Ari Aster

[EXTRA] Tutti i cortometraggi diretti da Ari Aster

Prima dei due acclamati film Hereditary e Midsommar, Ari Aster aveva scritto e diretto una serie di cortometraggi. Ve li presentiamo uno ad uno. Nessuno ha i sottotitoli in italiano. Alcuni sono presi dal canale Vimeo Faux Breef.

Il primo risale al 2011 e ha per titolo The Strange Thing About the Johnsons.

Si racconta del rapporto incestuoso tra un padre (Billy Mayo) e un figlio (Brandon Greenhouse) e delle sue conseguenze tragiche. Primo ragionamento del regista sul tema della famiglia.

Nello stesso anno esce TDF Really Works che Aster interpreta anche. Sciocchezzuola demente e scurrile che deve aver realizzato aspettando di girare il corto successivo Beau.

Beau viene realizzato sempre nel 2011.

Protagonista ancora una volta l’attore Billy Mayo nella parte di un uomo che vive in una camera d’albergo. In partenza per raggiungere sua madre nell’hotel iniziano ad accadere cose strane. Qui si gioca con un personaggio solitario la cui vita prende una improvvisa e assurda svolta horror.

https://vimeo.com/23026704

Da questo corto è nata l’idea per il suo terzo lungometraggio Beau Ha Paura (clicca per la recensione, con spoiler).

Il successivo cortometraggio si intitola Munchausen ed è del 2013.

Al centro una mamma (Bonnie Bedelia) che non accetta la crescita del figlio (Liam Aiken) in partenza per il college. Secondo ragionamento di Ari Aster sulla famiglia. E qui come lì il regista si fa serio.

Se il precedente era senza dialoghi il successivo Basically (2014) ha per protagonista una giovane attrice (Rachel Brosnahan) che parla della sua vita alla telecamera, senza sputare un attimo. All’inizio lo fa in maniera spietata ma poi si mostra finalmente umana.

Nello stesso anno realizza The turtle’s Head.

Qui un detective (Richard Riehle) rischia di sprecare il caso della sua vita quando il suo pene comincia improvvisamente a rimpicciolirsi. Si torna a dei toni più leggeri, nonostante il problema per il povero e viscido investigatore sia tremenda.

L’ultimo dei cortometraggi realizzati da Ari Aster è del 2016 e si intitola C’est la vie.

Si torna a Los Angeles (anche se lo gira in Michigan) e a parlare direttamente all’obiettivo, com’era già accaduto in Basically. Protagonista però è questa volta un barbone assassino e tossico (Bradley Fisher) che ci racconta la sua vita e come ha avuto origine il suo declino.

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