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[RECENSIONE] 2551.01 (Norbert Pfaffenbichler)

Durante la lavorazione de Il Monello, Charlie Chaplin perse suo figlio Norman Spencer, nato con gravi malformità e vissuto solamente tre giorni.

A cento anni da quel film l’austriaco Norbert Pfaffenbichler realizza con 2551.01 un suo personalissimo omaggio che ne cala la storia in un futuro mondo post apocalittico, distopico, popolato da una umanità mostruosamente mutata che vive isolata sotto terra e copre il suo volto con orride e grottesche maschere.

Tutti si nascondono la faccia tranne il nostro grosso protagonista (Stefan Erber), che salva da uno scontro tra forze dell’ordine e manifestanti un ragazzino (David Ionescu) che pare, per il telo che copre il suo volto, il Jason di L’assassino ti siede accanto. Il nostro eroe vagabondo è l’unico che utilizza sulla sua faccia oggetti che non servono per coprire ma per proteggersi: occhiali e benda per la bocca. Per tutti gli altri le maschere sono la normalità tant’è che appaiono anche nei volantini delle persone scomparse. Lui invece, che è Charlot, va contro il sistema e le regole e se ne va in giro con la sua bella faccia senza dover nascondere nulla. A suo modo è un puro, un’eccezione.

I temi de Il Monello di Chaplin sono presenti in questa interpretazione coraggiosamente indipendente di Norbert Pfaffenbichler. A cominciare dalla netta contrapposizione tra il mondo degli emarginati e quello del Potere, rappresentato dalla polizia ma anche dai brutali esperimenti condotti dai medici sui poveri cristi del sottosuolo.

Utilizzando un 4/3 in bianco e nero, solo con qualche occasionale inquadratura colorata, un montaggio che passa da 0 a 100 in un secondo, eliminando i dialoghi e lasciando solo tracce audio diegetiche e musiche di accompagnamento metal o che richiamano le pellicole del muto per alcuni momenti comici o grotteschi, 2551.01 si cala nella storia di questi due personaggi che si ritrovano nella loro solitudine per sostenersi reciprocamente, ai margini di un mondo di emarginati, e ci ricordano che solamente con i sentimenti, la solidarietà, si può uscire dal buio.

2551.01 di Norbert Pfaffenbichler ha vinto una menzione speciale af Festival di Sitges 2021, ed è stato proiettato in Italia all’ultimo Fantafestival.


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