klub99.it

[ToHorror 2022] A Wounded Fawn (Travis Stevens). La recensione

10, 100, 1000 film come questo A Wounded Fawn sarebbero linfa vitale per il cinema horror. Rimangono purtroppo casi isolati che si perdono nel mare delle cose viste e riviste, tutte uguali l’una all’altra.

A Wounded Fawn parte nella maniera più classica, con una donna (Sarah Lind) in pericolo a causa della sua fresca relazione con un pazzo pluriomicida di donne (Josh Ruben). Informazione che noi conosciamo a differenza di lei, come nella classica suspense alla Hitchcock. Finché il sospetto non inizia ad insinuarsi tra i suoi pensieri, durante un fine settimana romantico in una casa in montagna di proprietà di lui.

Poi però, dopo un avvenimento per nulla scontato, il film prende una strada imprevedibile con l’entrata in scene delle mitologiche Erinni, giunte sul posto per vendicare tutte le donne da lui uccise, farlo impazzire, eliminarlo una volta per sempre.

A Wounded Fawn per tutta la seconda parte spiazza di continuo, sempre immerso com’è in un caos in bilico tra follia autoindotta oppure generata da un evento soprannaturale.

Perché qui resta valida l’idea che a farlo crollare psicologicamente non siano degli interventi ultraterreni ma un suo lato in qualche modo ancora razionale che vuole porre fine ai suoi omicidi, forse corroso dai sensi di colpa. Perché il nostro assassino è una persona acculturata che conosce bene la furia vendicativa delle greche Erinni.

Una vendetta che si immerge sempre più in un’atmosfera allucinata e da incubo. Un’anarchia surrealista spiazzante che raggira lo stronzo protagonista (e noi spettatori con lui) fino al delirante finale in cui la logica viene annullata del tutto.

Tra echi e rimandi a titoli come La Casa (per l’ambientazione nel bosco) e Deliria di Michele Soavi (per l’aspetto di una delle allucinazioni che tormentano il serial killer), A Wounded Fawn ha il coraggio di raccontare una storia di vendetta femminile attraverso un percorso lisergico, pazzo, sanguinoso.

Nulla a che fare con le solite produzioni indipendenti horror, attente il più delle volte a scimmiottare i successi blockbuster per accaparrarsi una fetta di pubblico di bocca buona. Ci si specchiassero.

Presentato in anteprima al Tribeca Film Festival, A Wounded Fawn (terzo lungometraggio di Travis Stevens) è andato in concorso al ToHorror Film Festival 2022.


Pubblicato

in

da

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *