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[EXTRA] Le violazioni di domicilio nel film Fantasmi di Don Coscarelli

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Attenzione: leggete solo se avete visto il film Fantasmi di Don Coscarelli.

Tra i film del terrore più originali a cavallo tra gli anni ’70 e gli ’80 c’è senza dubbio Fantasmi (t.o. Phantasm) di Don Coscarelli (1979).

Merito di una storia folle, allucinata, anarchica, onirica, surreale, spaventosa e ironica, attraverso la quale il regista e sceneggiatore affronta il tema della morte, dell’abbandono e dell’elaborazione del lutto. Morte impersonificata dal personaggio dell’alto becchino senza nome (Angus Scrimm) che ruba i cadaveri per trasformarli in nani da spedire su una dimensione-pianeta raggiungibile attraverso un portale situato all’interno di un cimitero.

Il giovane Michael (A. Michael Baldwin), che scopre pian piano le sue malefatte, almeno inizialmente non è che si possa definire uno ragazzino modello. Per carità, è giovane e in più è da poco orfano ma forse i suoi comportamenti ribelli hanno influenzato in qualche modo gli eventi.

A. Michael Baldwind nel film Fantasmi di Don Coscarelli
Il protagonista di Fantasmi (1979) Michael (A. Michael Baldwin) con la moto tra le tombe del cimitero.

Scorrazza più volte di giorno per il cimitero con la sua moto, passando tra le tombe come se fosse la cosa più naturale al mondo (per non dire senza alcun rispetto). La seconda volta che lo fa il necroforo è presente e lo avvisa (che quello è il suo territorio e non può fare come gli pare) facendolo cadere dal mezzo di trasporto con la sola forza del pensiero. In seguito Michael, sempre più convinto che l’Uomo Alto faccia cose sinistre, entra di notte nel campo santo (scavalcando il cancello chiuso) e si intrufola nell’edificio della camera mortuaria (rompendo il vetro di una finestra) commettendo una vera e propria violazione di domicilio.

Fantasmi la violazione di domicilio di Michael
Fantasmi (1979) di Don Coscarelli, Michael commette la violazione di domicilio introducendosi di notte nel cimitero.

Quella sua incursione notturna non autorizzata è la vera goccia che fa traboccare il vaso della pazienza del personaggio interpretato da Angus Scrimm (il cui vero nome era Lawrence Rory Guy) e che dà il via alle vere e proprie ostilità. Perché è lì, nel suo territorio invaso dal ragazzo, che l’uomo alto fa i suoi orribili porci comodi. E risponde all’illecito del giovane mandandogli contro il custode (Kenneth V. Jones) e la sfera volante succhia sangue, fino ad intervenire egli stesso di persona per inseguirlo lungo i corridoi del mausoleo. Tornato a casa sano e salvo e con una prova, di lì a poco anche suo fratello maggiore Jody (Bill Thornbury), fino ad allora scettico, ripeterà lo stesso reato.

Fantasmi (1979) di Don Coscarelli. Michael e alle sue spalle l’Uomo Alto.

Una violazione di domicilio che era un po’ il motivo che attivava gli assassini degli horror statunitensi di quel periodo, come Non aprite quella porta.

A differenza però della combriccola hippie del film di Hooper, che commetteva la violazione pacificamente e in buona fede, in Fantasmi c’è da parte dei due fratelli la scelta consapevole di compiere reati purché sia fermato il Tall Man. Se in Non aprite quella porta, e in altri film simili come Le Colline hanno gli occhi, difficilmente chi entra nel territorio ostile ne esce vivo, in Fantasmi invece Mike, suo fratello Jody e il loro amico Reggie entrano ed escono dal quartier generale dell’uomo alto cogliendolo in qualche modo impreparato.

Un reato, quello della violazione di domicilio, che l’Uomo Alto evita il più possibile di compiere.

Più in là nel film aspetta Michael davanti la porta della sua casa, attende che la apra per acciuffarlo, senza entrare. Ma anche in quell’occasione il ragazzo ha la meglio e riesce a farla franca. Poco dopo Mike è di nuovo in casa a controllare la situazione dalle finestre: dietro una tenda c’è sempre lui in attesa, pronto per rompere il vetro con le mani. Ma anche in questa occasione non si introduce nell’abitazione. Pochi istanti dopo scardina la porta d’ingresso di dietro (di nuovo utilizzando i suoi poteri telecinetici). Pure in quest’altro momento non entra in casa ma insegue Mike all’aperto.

Il Tall Man (Angus Scrimm) tira giù una porta col pensiero nel film Fantasmi (1979) di Don Coscarelli.

È quel che si vede nel film. Nel dietro le quinte invece, contenuto nel cofanetto della Midnight Factory che raccoglie i cinque titoli della saga, vediamo Angus Scrimm varcare il perimetro dell’abitazione nel momento della porta di dietro. Era l’attore che improvvisava? Oppure nella sceneggiatura di Don Coscarelli c’era scritto che il suo personaggio sarebbe entrato in casa? Poco importa rispondere alle due domande, quel che conta è il risultato, quel che il montaggio mostra nel film e cioè i non ingressi del Tall Man in casa di Mike e Jody, che si ferma a tanto così ma non oltrepassa.

Solo alla fine anche il villain commetterà la stessa violazione come unico rimedio per togliersi definitivamente dai piedi il ragazzino.

Non sono servite a nulla le sfere volanti argentate dotate di lame e trapani sputa sangue, i nani incappucciati (che a un certo punto entrano pure nel garage dei fratelli), la sua forza sovrumana, i poteri mentali e metamorfici (Kathy Lester), la sua immortalità.

Il finale, che è uno dei più belli della storia del cinema horror e che turbò i miei sonni giovanili, è inaspettato proprio perché inconsciamente abbiamo assimilato le non entrate precedenti del Tall Man nella casa di Mike e Jody, e inoltre ci eravamo abituati a seguire gli spostamenti del ragazzino in casa. Sapere poi che l’amico Reggie (Reggie Bannister) era al piano di sotto rassicurava in qualche modo tutti, ragazzo e (giovani) spettatori.

Ma, come molti paranoici film statunitensi ci vogliono inculcare, nessun luogo è sicuro al 100%, neanche la propria casa. Che è uno dei motivi per cui negli Stati Uniti d’America avere un’arma da fuoco è un diritto garantito dal II emendamento che autorizza in qualche modo Jody ad insegnare al fratello tredicenne le regole sulle armi da fuoco*.

Fantasmi condivide, con altri film horror del periodo come quelli succitati, la stessa visione pessimistica della società. Tutti mondi senza polizia, senza uno Stato che protegge, dunque senza regole. Se finisci nei guai devi cavartela da solo.

Assenza che prende subito una piega irrazionale con accenni alla fantascienza, mentre in Hopper e Craven resta ancorata alla realtà. Più che a Non Aprite Quella Porta o Le Colline Hanno Gli Occhi, Fantasmi di Don Coscarelli è semmai da accostare ad Halloween per il personaggio immortale di Michael Myers che ritorna (come il nostro Tall Man) scena dopo scena, morte dopo morte, film dopo film. Se nella pellicola di Carpenter rappresenta l’imbattibilità del male, qui vuole esprimere il concetto altrettanto inevitabile e invincibile di dipartita. Alla morte non c’è rimedio e prima o poi ti raggiunge e batte.

A guardar bene il personaggio del Tall Man nel film Fantasmi di Don Coscarelli ha più di un punto in comune con la figura del vampiro.

Vampirismo che nel nostro caso il personaggio delega alle mortali sfere succhia sangue, o possiamo ritrovare nel liquido giallastro che scorre nelle vene dei nani da lui ridotti in schiavi. E c’è anche la forza sovrumana ad unirli. Nei due Nosferatu di Murnau ed Herzog il vampiro sposta da solo la bara senza il minimo sforzo, esattamente come fa il nostro dopo il funerale di Tommy.

Il vampiro, essendo (da Polidori in poi) un aristocratico, entra in casa altrui solo se invitato.

Ed è così che forse possiamo spiegare il motivo per cui il becchino non oltrepassa mai la soglia dell’abitazione di Mike e Jody.

Nella foto che Mike trova nel negozio di antiquariato delle sue amiche lo vediamo vestito con abiti eleganti di un’altra epoca. Immagine che dimostrerebbe anche la sua immortalità, altra caratteristica tipica dei vampiri.

Max Schreck è Nosferatu (1922) nel film di Friedrich Wilhelm Murnau.
Klaus Kinski nel film Nosferatu (1979) di Werner Herzog.
Il Tall Man (Angus Scrimm) nel film Fantasmi di Don Coscarelli.
L’Uomo Alto (Angus Scrimm) guarda male Mike nella foto “animata”.

Sono particolarmente legato a Fantasmi di Don Coscarelli principalmente per il fatto che quando lo vidi la prima volta (in una tv privata in pieno pomeriggio) avevo più o meno l’età di Mike e mi ero trasferito da poco con la mia famiglia in un quartiere di nuova costruzione situato vicino il cimitero della città.

Il suo sospeso clima onirico mi stregò: la celebre sequenza del carro dei gelati (link per vederla), della mosca, dell’incubo cimiteriale, delle mani che escono dal fango bloccando la fuga di Mike, il collegamento mentale tra il becchino e il ragazzo. E il “Boooooy” finale, che da ragazzino non capivo cosa stesse dicendo, mi pareva quasi un grido e una maledizione detta in una lingua aliena che l’Uomo Alto lanciava contro il ragazzo. Unica parola a non essere, giustamente, doppiata.

Di tutti i film horror del periodo Fantasmi è quello che si distingue dalla massa grazie alla sua miscela di diversi elementi e codici. Le sue invenzioni sono state fonte di ispirazione per diversi registi e film futuri, basti pensare al momento in Nightmare di Wes Craven quando la protagonista Nancy affonda i piedi nelle scale mentre prova a scappare da Krueger. Proprio per questa sua fusione di elementi diversi, Fantasmi con il passare del tempo non è decollato come avrebbe meritato ma è rimasto un prodotto di nicchia, insieme ai suoi quattro seguiti. Questo discorso è valido in modo particolare in Italia dove gli ultimi due film della serie sono rimasti inediti fino alla pubblicazione del cofanetto della Midnight Factory.

Qualche informazione sul film Fantasmi dopo la foto.

Fantasmi la violazione di domicilio del Tall Man
L’Uomo Alto (Angus Scrimm) nel film Fantasmi (1979) di Don Coscarelli.

Note a margine:

1 Fantasmi di Don Coscarelli è citato nei film American Gigolò di Paul Schrader, Nightmare dal profondo della notte di Wes Craven, Tesis di Alejandro Amenabar, nel porno Sleaze di Christopher Rage, Killer Klowns from outer space dei fratelli Chiodo, Troll 2 di Claudio Fragasso, Il seme della follia di John Carpenter, Spider-man 2 di Sam Raimi, Star Wars: il risveglio della forza di J.J. Abrams (curatore con la sua casa di produzione Bad Robot del restauro 4k del film), Psycho Goreman di Steven Kostanski.

2 Da questo film sono nati quattro seguiti, i primi tre (1988, 1994, 1998) diretti sempre da Coscarelli, l’ultimo (2016) da David Hartman (con Coscarelli nelle vesti di co-sceneggiatore e produttore).

3 Il premio Oscar Roger Avary (per Pulp Fiction) ha scritto una sceneggiatura mai realizzata dal titolo Phantasm 1999 A.D.. Appare in un cameo nel quarto film Phantasm IV: Oblivion, nel flash-back sulla Guerra Civile.

4 Molti musicisti hanno utilizzato le musiche di Fantasmi (Fred Myrow, Malcolm Seagrave) nei loro brani.
Il rapper Master P ha preso il tema musicale del film per il suo brano Pass me da Green.
La band metal Entombed lo ha citato nel brano Left Hand Path.
Altri brani li trovate a questo link.

*: Da un po’ di anni anche in Italia si va in quelle direzioni, vedi la legge 36/2019, ma non è questo il posto adatto per parlare di queste spinose questioni politico-legislative.


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