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[RECENSIONE] The Whale (Darren Aronofsky)

The Whale è una summa di tutte le tematiche del regista Darren Aronofsky, con dei precisi rimandi in particolare al suo premiato The Wrestler.

Di sicuro sono diversi i corpi dei due protagonisti. Il lottatore Randy “The Ram” (Mickey Rourke) con il fisico scolpito dalla palestra ma anche pieno di acciacchi, da una parte, e l’insegnante Charlie (Brendan Fraser) dall’altra, che ha deciso di magiare cibo di merda e di passare il tempo sul divano di casa fino a diventare un super obeso.

Due personaggi perdenti ad un passo dalla morte, consapevoli di questo, prossimi al definitivo congedo da effettuare in grande stile. Sono in bilico tra autolesionismo e amore per gli altri, spinti dal desiderio di raggiungere ad ogni costo il loro scopo. Obiettivo che in entrambi i casi consiste nel riallacciare i rapporti con una figlia adolescente vista pochissime volte nella vita. Figlia (Sadie Sink, nel nuovo film) che mal vede il genitore perché fino a ieri completamente assente nelle loro vite.

Sia Charlie che Randy hanno poi le loro belle dipendenze, legate in qualche maniera ad un passato che non c’è più, vuoi che sia un amore, o il successo del pubblico.

The Whale, tratto dal testo teatrale di Samuel D. Hunter, si sofferma, e cominciamo a parlare delle differenze tra i due film, su Charlie e la sua amica infermiera Liz (Hong Chau) con la quale c’è un rapporto complicato. Liz infatti gli porta ogni giorno cibo spazzatura consapevole che per lui è più che mai veleno. Ma il suo ingozzarsi, che è una dipendenza, ha un significato che Liz comprende benissimo, legato al passato perduto di Charlie. Non aggiungo di più per non rovinare la complessità dell’aspetto.

La diversità principale tra i due film sta però nell’approccio di Darren Aronofsky. In The Wrestler il protagonista lo guardava da dietro, da più lontano. In The Whale, vuoi per il fatto che la vicenda si svolge tutta nella casa di Charlie, o per la mole enorme del protagonista, la macchina da presa si avvicina maggiormente al personaggio. Approssimarsi non vuol dire però ottenere un maggiore coinvolgimento.

Anzi, la distanza in The Wrestler si traduce in una visione globale che aiuta ad aumentare la partecipazione dello spettatore. In The Whale invece non c’è lo stesso impatto emotivo proprio per l’avvicinamento dello sguardo.

Il nuovo film di Darren Aronofsky non assesta i colpi come faceva con Randy “The Ram”. Anche quando Ellie urla in faccia a suo padre le peggiori cattiverie di questa terra manca quel qualcosa che smuove e devasta. Da questo punto di vista è un peccato anche per le ottime interpretazioni degli attori, Fraser su tutti, ovviamente.

The Whale è distribuito nelle sale da I Wonder Pictures e Unipol Biografilm Collection.


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