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[EXTRA] I fratelli Joel e Ethan Coen e Sam Raimi: le connessioni

Cosa c’azzeccano I fratelli Joel e Ethan Coen con Sam Raimi? Quali sono i nessi tra gli autori di Fargo e Il Grande Lebowski con il regista delle trilogie Evil Dead/Army of Darkness e Spider-Man?

I collegamenti sono tanti e non li scopriamo certo noi di klub99.it ma un articolo che lo ribadisca non farà male.

Le frequentazioni tra i tre partono da lontano quando condividevano lo stesso appartamento insieme al futuro regista e produttore Scott Spiegel (Intruder) e a agli attori Bruce Campbell, Holly Hunter, Frances McDormand e Kathy Bates.

In quegli anni Sam Raimi decide con Campbell e l’amico comune Rob Tapert di fondare una casa di produzione (la Renaissance, Rinascimento in inglese) e di girare un lungometraggio horror, da noi si intitolerà La Casa, The Evil Dead in lingua originale, convinti di incassare facilmente.

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Rob Tapert, Sam Raimi e Bruce Campbell con la cartella stampa di The Evil Dead (La Casa).

Il film non solo incasserà ma, forse andando al di là delle loro aspettative, farà scuola grazie all’utilizzo di una forte componente grottesca e alle inedite soggettive dell’entità fuori la casa nel bosco.

Ed è qui che avviene la prima collaborazione: Joel Coen è infatti assistente di Edna Ruth Paul al montaggio. Nello stesso anno (1981) le sta affianco anche in Fear No Evil di Frank LaLoggia.

Arriviamo al 1985 quando Raimi dirige il suo secondo lungometraggio: la bizzarra commedia noir I Due Criminali Più Pazzi del Mondo (Crimewave), da lui scritta insieme ai Coen.

Il film fu un fiasco al botteghino. I tre, che si difesero dicendo che l’idea originale era stata massacrata dal produttore Embassy Pictures.

Nel frattempo l’anno prima Joel e Ethan avevano fatto il loro esordio dietro la macchina da presa con il noir Blood Simple – Sangue Facile.

Nel 1987 i fratelli dirigono il loro secondo film: la commedia Arizona Junior (Raising Arizona). Neanche qui Raimi collabora in alcun modo ma le soggettive della motocicletta durante gli incubi di H.I. (Nicolas Cage) non possono non ricordare quelle della entità de La Casa. In quell’anno poi Raimi scrive e dirige il sequel-remake (La Casa 2) in cui le soggettive dello spirito si fanno ancor più complesse e vertiginose.

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Un piccolo nesso tra Arizona Junior e I due criminali lo ritroviamo nello stesso nome della società di sicurezza “Odegaard-Trend”. Nella pellicola dei Coen appare velocemente quando l’impiegato del minimarker rapinato da H.I. preme il pulsante d’allarme.

Il pulsante d’allarme in Arizona Junior di Joel e Ethan Coen.

Nel film dei fratelli recita in un piccolo ruolo Frances McDormand, già protagonista del loro primo film.

Giungiamo al 1990, al gangster movie Crocevia della Morte (Miller’s Crossing) dei Coen.

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Lì Raimi interpreta il cammeo di un poliziotto che viene crivellato dai proiettili dei fuori legge assediati. Un pegno scherzoso forse da pagare perché in quell’anno la McDormand (sposata con Joel Coen dal 1984) è protagonista con Liam Leeson del suo action-horror Darkman. E pare che tra l’attrice e il regista, nonostante l’amicizia datata, ci siano state diverse divergente legate allo sviluppo del personaggio di Julie da lei interpretato. Gli stessi Coen appaiono brevemente nel film di Raimi a bordo della Oldsmobile (la stessa de La Casa e di molti altri suoi film) durante un inseguimento.

Sam Raimi e la sua comparsata in Crocevia della Morte dei fratelli Coen.

Saltiamo al 1994, anno della commedia Mister Hula Hoop (The Hudsucker Proxy), diretta dai Coen e da loro scritta insieme a Raimi ai tempi dei Due Criminali.

Raimi si occupa anche della regia della seconda unità.

Qui l’influenza visionaria dell’amico e collega si avverte nelle sovraimpressioni che svolazzano sui pensieri dell’ingenuo protagonista Norville Barnes (Tim Robbins). Qualcosa di simile l’avevamo vista nei titoli di testa del suo La Casa 2 presentando il maledetto Libro dei Morti.

Comunque sia, i pezzi del film diretti da Raimi sono quelli dei cinegiornali d’epoca che raccontano l’ascesa dell’Hula Hoop e del suo inventore. Un’occasione che riporta Raimi indietro negli anni, quando realizzava spot televisivi aziendali. La silhouette del regista appare nella scena del brainstorming per decidere il nome da dare all’oggetto.

Bruce Campbell nel film Mister Hula Hoop dei fratelli Coen.

E poi c’è da segnalare la presenza nel cast di Bruce Campbell: attore feticcio di Raimi protagonista nel ruolo di Ash Williams della trilogia La Casa, La Casa2, L’Armata delle Tenebre. In Mister Hula Hoop Campbell interpreta il giornalista Smitty (foto in alto) collega della infiltrata Amy (Jennifer Jason Leigh).

Campbell aveva girato con i fratelli il teaser trailer acchiappa finanziatori di Blood Simple. È lui che esce dalla macchina e si accascia al suolo. Il film sarà poi interpretato da Dan Hedaya.

Vedete la clip promozionale qui sotto.

Ma la cosa fondamentale è un’altra:

In Mister Hula Hoop dei Coen è 100% Raimi l’importanza del tempo.

Il regista di Detroit già dal suo esordio La Casa aveva manifestato il suo interesse per l’argomento. Il pendolo dell’orologio che si ferma all’improvviso e manda in trance Cheryl (Ellen Sandweiss) è il vero inizio dell’orrore nella storia raccontata.

Nel remake-seguito viene riproposta più o meno la stessa situazione, o meglio lo stesso concetto.

In Darkman, lo scienziato protagonista sfigurato ha i minuti contati (99) ogni volta che indossa la pelle sintetica di sua invenzione a causa del fatto che si distrugge facilmente se esposta alla luce.

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Nel western leoniano Pronti a Morire (1995) le gare tra pistoleri si svolgono lungo la via principale della cittadina capeggiata da un enorme torre dell’orologio. I duellanti si possono sparare (per uccidersi) allo scoccare dell’ora stabilita. Un rumore metallico inoltre anticipa di qualche attimo l’avanzare della lancetta dilatando in qualche maniera quell’attimo brevissimo, preparandoci allo scontro a fuoco.

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In Mister Hula Hoop il palazzo del potere dove si svolge buona parte della vicenda è corredato da un enorme orologio (sotto il quale c’è la scritta “the future is now”) che a un certo punto verrà bloccato fermando magicamente il tempo sulla Terra permettendo così a Barnes di non finire spiaccicato al suolo.

Non è sbagliato supporre che in quel grattacielo si produca proprio il Tempo: diversi indizi durante il film permettono questa interpretazione, come ha evidenziato Franco Marineo*.

Quali sono le differenze tra i Coen e Raimi? Alcune sono piuttosto evidenti:

Joel e Ethan Coen si approcciano al cinema con l’intenzione di giocare con i generi e con i personaggi che lo abitano, ma in maniera fredda e calcolata, cervellotica verrebbe da dire. Nei loro film esce fuori l’assenza di valori dei suoi protagonisti e del loro ambiente. La crisi economica (Blood Simple, Arizona Junior), il mondo di Hollywood (Barton Fink, Ave Cesare!) e dell’industria più in generale (Mister Hula Hoop) sono alcuni dei temi presenti nella loro filmografia.

I fratelli si rifanno ad un cinema del passato, stravolgendo i codici dei generi per adattarli al loro inedito gusto, e ambientano i loro lavori in epoche passate con un occhio quindi sempre alla Storia, del cinema .

Quello di Sam Raimi è invece un cinema più libero e selvaggio, votato all’intrattenimento puro, apparentemente senza ambizioni autoriali, ma con un approccio innovativo, anarchico e rivoluzionario. Il cinema dell’orrore non è stato più lo stesso dopo il suo La Casa. La trilogia da lui diretta di Spider-Man con Tobey Maguire e Doctor Strange nel multiverso della follia sono enormi produzioni che ambiva di dirigere da sempre, e il suo Darkman ne è la dimostrazione.

Forse perché, come scrive Mark Horowitz su Film Comment, “Raimi […] è il regista che i Coen vorrebbero essere se non fossero in due, se esistesse un solo Coen e tutti e due non fossero oppressi dalla consapevolezza di sé, intrappolati un quella stanza degli specchi che è la vita della mente.”.**

Su questa “trappola” i consapevoli fratellini hanno ragionato nel loro capolavoro Barton Fink.

Per la scrittura di questo pezzo sono stati d’aiuto:

*: Franco Marineo, Il cinema dei Coen, Falsopiano, 1999.

**: Vincenzo Buccheri, Joel e Ethan Coen, Il Castoro Cinema, 1999.

Giacomo Manzoli, Tertium Datur. Sam Raimi e i fratelloni, Garage – Joel e Ethan Coen, Scriptorium, 1997.

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