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[RECENSIONE] Carnage (Roman Polanski)

Pare che se uno non osanna con metri di lingua l’ultimo film di un vecchio e/o affermato regista, che se a uno capita di rivalutare completamente il suo giudizio su una pellicola inizia il finimondo. Una introduzione necessaria, forse, visto che si parla di Carnage l’ultimo lavoro di Roman Polanski, che a guardare le medie dei voti degli utenti sui vari siti di cinema è senza dubbio un filmone con i controattributi che manco che ne so Hitchcock.
Due coppie (Penelope e Michael, Nancy e Alan) si incontrano perché i loro figli hanno fatto a botte l’uno rompendo due denti all’altro, l’incontro si trasforma in un’ottima occasione per dar sfoggio del peggio di ognuno di loro. Pochissimo dureranno i convenevoli, le coppie ben presto si troveranno l’una contro l’altra, ognuna con le proprie (spesso assurde) ragioni, arriveranno a farsi una guerra anche interna alle coppie stesse finendo in pratica tutti contro tutti e con il far uscire fuori (anche letteralmente) di tutto. Le varie tregue che le coppie si concedono sembrano avere lo scopo di ricaricare le pile o di studiare l’altro aspettando magari che faccia la prossima mossa sbagliata.

Partendo dalla commedia teatrale di Yasmina Reza, Polanski e la stessa autrice tirano fuori una sceneggiatura che il regista polacco esegue abbastanza divertito perché in Carnage ci si diverte anche se a conti fatti c’è poco da ridere. Sarei curioso di vedere lo spettacolo teatrale e chissà perché me lo immagino molto più frizzante della trasposizione filmica.

La sensazione è che qualcosa (dello spirito originale?) si sia perso per strada negando a questo gradevole film di essere un gran film. Alcune trovate di Polanski sono azzeccatissime, e mi viene in mente la mano di Nancy che tamburella nervosa in primo piano con sullo sfondo il marito Alan che parla a telefono. Eppure, eppure. Ci sarà tempo per ripensarci.

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