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[EXTRA] I 40 anni di Cane di Paglia di Sam Peckinpah

Quella di David Sumner è una evoluzione o una involuzione? È tutta qui probabilmente la questione morale ed etica legata al film Cane di paglia di Sam Peckinpah. David Sumner si trasforma e per due motivi legati l’un l’altro:-per proteggere lo scemo del villaggio-dal conseguente assedio alla sua casa.Era un innocuo professore di matematica, razionale, fuori luogo in quanto americano trapiantato in Inghilterra, pacifista, passivo, però assolutamente non assolutista; si trasforma in una macchina da guerra pronta a tutto pur di proteggere i suoi ideali e i suoi principi, pur di non contraddire la sua animalità riemersa dalle tenebre, il suo lato oscuro, le sue contraddizioni.

Sumner forse inconsciamente ha sempre saputo di questo contrasto nello spirito umano. Lo lascia intuire per esempio nel dialogo con il prete che gli fa visita in casa. Lui lo provoca dicendogli che l’uomo scientifico anche se pacifista è responsabile della bomba atomica, il professore gli risponde che anche la chiesa si è macchiata di sangue nel corso della storia.

L’uomo è per sua natura violento. Anche il più docile degli individui se stimolato nei punti giusti si trasforma in carnefice applicando la legge dell’occhio per occhio dente per dente,e manda a farsi benedire tutto ciò che c’è di pacifico in lui compresa la frase che dice ai redneck che non ci saranno scene di violenza in casa sua.

Tutto questo David lo sa e il riemergere sublime di essa lo spaventa. Il pretesto, la molla che scatta, è una invasione di domicilio, un vero e proprio assedio da western contemporaneo, e la decisione di proteggere un debole barricato con loro in casa. Basta invadere il suo territorio fisico (la casa) ed etico (i suoi principi).

Lo stupro della moglie Amy non rientra tra le sue motivazioni semplicemente perché ne resta allo scuro altrimenti per i bifolchi sarebbero stati ancora più cazzi amari. Il matematico americano confuso dalla scoperta della sua animalità, da questa sua rinascita, si chiede se è quella la vera retta via da seguire con un sorriso ambiguo che lascia di stucco.

Cane di paglia (Straw dogs), primo film non western di Sam Peckinpah (anche se come abbiamo già detto l’assedio finale ricorda in chiave moderna quello dei western classici ma anche le entrate di Hoffman nella locanda ricordano quelle nei saloon) per le numerose scene di violenza viene tagliato dalla censura di molti paesi (soprattutto la sequenza dello stupro) e vietato ai minori, nonostante tutto ottiene ugualmente un buon successo di pubblico.

«La cosa che mi ha veramente entusiasmato è la quantità di soldi che mi hanno dato per farlo. Per Dio, Cane di paglia è basato su un libro, The siege of Trecher’s Farm. Il libro è una schifezza che ha una sola buona sequenza d’azione e di avventura, e cioe l’assedio stesso. Ora ti assumono per trarre un film da questo brutto libro. ti danno un soggettista, David Goodman, un attore Dustin Hoffman, e ti dicono di fare un film. Ti danno una storia e tu fai del tuo meglio, ecco tutto. Cos’è tutta questa merda, questo parlare di onestà e dire che il film non è un’opera di grande intelligenza? Goodman ed io abbiamo cercato di trarre qualcosa di valido da quel libro: ci siamo riusciti e l’unica cosa che è rimasta è l’assedio. Guarda, se mi avessero dato da fare Guerra e Pace invece di Trencher’s Farm, sono abbastanza sicuro che avrei fatto un film diverso. Se leggi quel maledetto libro, morirai soffocato nel tuo vomito…È totalmente sbagliato pensare che David Sumner, il personaggio principale, goda per la strage finale. C’è un punto, a metà circa dell’assedio, in cui David si sente male tanto è nauseato e si dice: -Forza premi il grilletto-. È inorridito di doverlo fare, di se stesso, della violenza che scopre in se stesso. Mi sembra impossibile che non si sia compreso questo: ha appena usato una sbarra per uccidere un uomo che aveva cercato a sua volta di ucciderlo… guarda ciò che ha fatto con disperazione e orrore totali, in quel momento non gli importa nulla di vivere o morire» *

Azzeccato tutto il cast del film da Susan George nel ruolo di Amy, la moglie di David, al gruppo dei bifolchi ubriaconi Peter Vaughan e Del Henney su tutti, per finire con David Warner con il suo personaggio di Henry Niles, lo scemo del villaggio.E mentre questo film festeggia il quarantesimo compleanno (la prima inglese è avvenuta il 3 novembre del 1971) è prevista in Italia per il 2 dicembre l’uscita del remake dal titolo Cani di paglia diretto da Rod Lurie e interpretato da James Marsden e Kate Bosworth.

*: dichiarazione di Sam Peckinpah tratta dal Castoro di Valerio Caprara.


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