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[RECENSIONE] Go Home: A Casa Loro (Luna Gualano)

Consiglio: se cercate uno zombi movie con fiumi di morti viventi, sangue a litri e azione frenetica Go Home – A Casa Loro non è quel tipo di film. Non è un horror come tutti e lo è per il ritratto politico, sociale e umano che ne esce fuori. Qui l’intrattenimento, la storia, ha lo scopo di porre in evidenza che l’uomo è una bestia, che i veri mostri siamo noi, disumani più dei mostri che combattiamo e per questo siamo destinati a finir male.

Il protagonista è Enrico (Antonio Bannò): un ragazzo fascista, ignorante come tutti i suoi simili arrivati davanti un centro di accoglienza per rifugiati con l’intento di farlo chiudere.

Durante la manifestazione scoppia improvvisa una epidemia zombi ed il giovane trova rifugio nel centro d’accoglienza. Nasconde il suo credo politico e inizia con molte difficoltà, soprattutto linguistiche, a conoscere i vari abitanti, ad integrarsi.

La situazione è tesa: le comunicazioni col mondo esterno sono inesistenti, i conflitti, le liti, scoppiano facilmente, cibo non ce n’è, i mezzi per difendersi sono rudimentali. C’è chi pensa di essere passato dalla padella alla brace finendo in quella situazione. La solidarietà c’è ma sparisce quando subentra l’istinto di conservazione, quando il libero arbitrio decide per la morte invece che la vita. Allora subentrano i sensi di colpa ad aggravare ancora di più l’atmosfera. In più gli zombi continuano ad assediare il posto e ad aumentare di numero.

Enrico capisce la sua fortuna, che la libertà di scelta del gruppo gli ha salvato la vita e inizia ad evolvere il suo pensiero. Ma in situazioni di emergenza non sai mai quello che può accadere e come si può reagire. C’è chi sacrifica la sua vita per gli altri, chi invece per pararsi il culo non guarda in faccia a niente e a nessuno.

L’umanità è complicata: non c’è bianco o nero, buoni e cattivi, ma tutta una serie di sfumature che possono anche sorprendere. L’angelo custode si può trasformare in un baleno nell’angelo della vendetta. L’umanità vive abbandonata a se stessa in un posto degradato, come il fatiscente centro d’accoglienza.

Per una recensione web la stiamo tirando troppo per le lunghe e dobbiamo ancora dire che Go Home – A Casa Loro scorre che è una bellezza. Seguiamo con interesse l’esplorazione di Enrico nel nuovo mondo, i suoi continui cambi di atteggiamento nei confronti degli altri, le complesse dinamiche all’interno del gruppo composto da persone e ruoli ben delineati e differenti per carattere ed identità culturale. Dinamiche ben rappresentate anche grazie all’uso delle diverse lingue parlate dagli attori/personaggi.

In Go Home – A Casa Loro la regia di Luna Gualano, la sceneggiatura di Emiliano Rubbi e la recitazione dei vari attori funzionano piuttosto bene cosa piuttosto rara in un film a basso budget. Considerando poi che la maggior parte dei protagonisti sono veri rifugiati ecco che il film mantiene sempre alta la sua valenza politica. Scavalla il telo dello schermo.

E poi c’è la sorprendente parte finale che va contro ogni regola commerciale, in coerenza con lo spirito di un film originale che naviga fieramente contro corrente dentro il genere horror per parlare di cose molto più importanti e reali.

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