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[RECENSIONE] The Fabelmans (Steven Spielberg)

Il potere delle immagini e l’importanza del realizzare i propri sogni sono al centro di The Fabelmans, il film di Steven Spielberg del 2022 in cui in qualche maniera racconta la sua infanzia e adolescenza trascorsa insieme alla numerosa famiglia.

Un periodo formativo che accende la sua passione per il cinema e grazie ad essa scopre una tresca tra sua madre e il miglior amico del padre. Sammy (Gabriel LaBelle) comprende dunque in giovane età il potenziale delle immagini cinematografiche, che possono evocare ricordi, suscitare emozioni, essere manipolate ma anche portare a galla le menzogne della vita.

Un potere capace di, a prenderla larga, allontanare e allo stesso tempo avvicinare le persone. Che assorbe completamente la vita di chi in quel mondo lavora, come gli insegna lo zio Boris (Judd Hirsch) spronandolo però ad abbandonarsi a quella necessità che paragona ad una droga. Non arte uguale vita dunque, come dicevano parecchie avanguardie artistiche del ‘900, ma arte che annulla la vita allontanando gli artisti dai loro cari, da una normale vita sociale.

The Fabelmans è un film che insiste sul tema dell’importanza di realizzare i propri sogni.

Solo così si ottiene se non proprio la felicità almeno un po’ di tranquillità. Una realizzazione che qualcosa toglie sia ottenendola che rinunciandovi.

Fondamentale è in questo senso la figura di mamma Mitzi (Michelle Williams), che ha rinunciato al suo futuro da pianista professionista anni addietro e all’amore alla luce del sole per Bennie (Seth Rogen) annientandosi quasi del tutto.

Papà Burt (Paul Dano) quando capisce tutto fa un (maturo, coraggioso, innamorato) passo indietro. Lascia che Mitzi raggiunga in Arizona Bennie. Il suo ritorno alla vita lo convince ad incoraggiare Sam nel portare avanti la sua passione per il cinema, verso il suo obiettivo. Perché non c’è niente di peggio di una persona (per giunta a te cara, se non addirittura sangue del tuo sangue) irrealizzata e infelice.

Della sua famiglia (scombinata e amorevole) Spielberg accennerà in qualche modo nei suoi primi film Lo Squalo, Incontri Ravvicinati del 3° tipo, E.T.. Titoli legati a storie di genere fantasy e mai davvero con al centro della vicenda il nucleo parentale.

Il vero tributo avviene qui, aiutato in fase di scrittura dal sodale Tony Kushner, e manifesta in maniera semplice e sincera l’amore del regista per la sua famiglia: vera prima responsabile della sua ardente passione cinematografica.

The Fabelmans è passato nelle sale grazie a 01 Distribution.

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