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ToHorror Fantastic Film Fest: i lungometraggi in concorso (2/2)

Il ToHorror Fantastic Film Fest ha ufficializzato i 12 lungometraggi del concorso per l’edizione 2023.

Il festival si svolgerà nel capoluogo piemontese dal 17 al 22 ottobre.

L’anno scorso hanno vinto lo sperimentale Skinamarink di Kyle Edward Ball (qui la recensione) e il body horror satirico Syk Pike di Kristoffer Borgli (recensione al link), quest’ultimo di prossima uscita nelle sale italiane.

I primi 6 ve li abbiamo presentati qui. Gli altrettanti rimanenti lungometraggi in concorso per l’edizione 2023 del ToHorror Fantastic Film Fest sono:

La Mesita del Comedor di Caye Casas. Spagna.

Nonostante la loro relazione non vada a gonfie vele, Jesus e Maria hanno da poco avuto un bambino, e forse ripongono nella genitorialità la fiducia di un futuro migliore. Per inaugurare la nuova vita, acquistano un tavolino per il soggiorno: causerà un incidente domestico che manderà in frantumi ogni speranza.

Les Chambres Rouges di Pascal Plante. Canada.

Kelly-Anne, una giovane modella, dimostra un interesse morboso per il caso di Ludovic Chevalier, presunto serial killer accusato di aver torturato e ucciso delle ragazzine per alimentare il mercato degli snuff movie nel dark web. La discesa in una realtà sempre meno definita si fa inesorabile quando Kelly-Anne decide di mettersi alla ricerca di uno dei video incriminati.

Perpetrator di Jennifer Reeder. USA, Francia.

Dopo essersi trasferita da una zia (Alicia Silverstone, deliziosamente diabolica), Jonny inizia a indagare sulla scomparsa di alcune ragazze della sua scuola, mettendosi sulle tracce di un serial killer mascherato. Intanto, qualcosa dentro (e fuori) di lei inizia a cambiare. Le aule e i corridoi di un liceo americano sono ancora una volta lo sfondo perfetto dove collocare una storia che affianca l’orrore a un malinconico disorientamento teen, condito da una riflessione senza retorica su identità di genere e sessualità.

Razzennest di Johannes Grenzfurthner. Austria.

Il regista ribelle Manus Oosthuizen e alcuni membri della sua troupe si trovano insieme a una critica cinematografica presso uno studio di registrazione per realizzare il commento audio al nuovo elegiaco documentario di Manus, Razzennest. La sessione non va esattamente come previsto… Mentre sullo schermo si avvicendano le immagini del (finto?) documentario, nella traccia sonora e nei dialoghi esplode un esilarante satira demenziale sul cinema – sia d’autore sia mainstream – che è al contempo un terrorizzante meta-audio-horror demoniaco. Due must: musiche di Alec Empire, frontman dei mitici Atari Teenage Riot, e cammeo autoironico di Joe Dante nei panni di se stesso.

The Seeding di Barnaby Clay. USA.

Dopo aver seguito nel deserto un bambino in difficoltà nel tentativo di aiutarlo a ritrovare la strada, un uomo si ritrova intrappolato in un canyon dove una strana donna sembra vivere in completa solitudine. Ogni tentativo di risalire il canyon è vano: là in alto fa la sua comparsa una banda di ragazzini sadici che sbarra ogni via verso la libertà. L’assurda situazione cela un obiettivo preciso?

Tiger Stripes di Amanda Nell Eu. Malesia, Taiwam Francia.

Zaffan è una ragazza di 12 anni che vive in una piccola cittadina rurale della Malesia. Quando entra nella fase della pubertà scopre un incredibile (e spaventoso) segreto sul proprio corpo, che la porta a essere emarginata dalle amiche e dalla comunità; ma solo abbracciando la diversità potrà sentirsi davvero libera. Vincitrice della Semaine de la Critique di Cannes 2023, l’opera prima di Amanda Nell Eu dà nuova linfa al filone coming of age “mostruoso” al femminile, presentando una riflessione fresca e genuina sulla scoperta dell’identità.

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