L’Abruzzo Horror Festival 2025 si è concluso con l’assegnazione dei premi.
La cerimonia si è svolta questa sera a L’Aquila (Palazzetto dei nobili).
Dividiamo i premi per categoria partendo da quelli cinematografici.
La giuria formata da Piercesare Stagni (Abruzzo Film Commision), Francesco Belliti (Nocturno), Tania Bizzarro (Ore d’orrore) e Giulio Feltri (protagonista del film La Valle dei Sorrisi) ha stabilito:
Miglior corto: Haiku 27 di Nicolaj Servettini.
La motivazione:
Raccontare l’abisso della solitidine e dell’emarginazione sociale non è qualcosa di scontato nel cinema odierno, specie in quello italiano. Questo cortometraggio ha la capacità di mettere in scena una storia essenzialmente semplice e realisticamente spietata, che affonda le proprie radici in riferimenti cinematografici differenti ma legati con successo e grande coerenza. Con l’ulteriore pregio di offrire allo spetttore un immaginario puramente orrorifico che centra il bersaglio e non risparmia niente, anche grazie ad effetti visivi (per lo più artigianali) di ottima fattura.

Miglior film: Jastimari di Riccardo Cannella.
La motivazione:
Negli ultimi anni il cinema di genere ha dovuto confrontarsi con gli orrori e le paure della nostra storia. Un compito gravoso e ciclicamente obbligato, a cuo questo film non si è sottratto e ha risposto con grande sensibilità. Tra le pieghe di una storia che vive di atmosfere e di una tensione sempre più crescente, si odono non lontani gli echi dell’horror più contemporaneo. Quello capace di raccontare e mataforizzare l’oggi: il nostro tessuto sociale sempre più frammentato, l’incapacità di incontro tra gli individui e un passato che sopravvive nel presente e anocora condiziona il nostro stare al mondo. Questo può fare, tutt’oggi, il cinema horror: offrirci, per paradosso, uno specchio senza filtri in cui guardarci per come siamo.
Menzione speciale: Sottopelle di Francesco Roder.
Il canale sociale Ore d’orrore ha premiato con il suo Vespertilino il film Jastimari.



Per la nuova categoria fumetti:
4° posto per:
Il lato oscuro della messa a fuoco di Fiorella Tarantino.
3°:
Respiri rubati di Jamese Fantauzzi e Davide Ferrante.
2°:
Cursed di Nikos Alteri.
1°:
Il gattaro di Tommaso Cordelli e Nikolaj Servettini.
Il concorso letterario ha stabilito invece per la categoria poesie:
3° posto per Nido di spine di Francesca Marconi.
Motivazione: Squarcio di gotico classico di contemporanea a rara sensibilità.
2°:
Melanofilia di Fabio Soricone.
Motivazione: Sintesi del nuovo orrore letterario che fonda Lovecraft e il new romance.
1°:
Sul molo di Simona Conte.
Motivazione: Evocativa, gelida, soffocante polaroid cinematica tra la vita e la morte.
Sceneggiatura:
3° posto:
Immacolate di Gianluca Papadia.
Motivazione: poetica matafora di un orrore dei nostri tempi, apocalittica, sperimentale, ai confini della psichedelia.
2°:
Vuoti di memoria di Ilario Giannini.
Un puzzle ipnotico di scavo introspettivo, che sarebbe piaciuto a un certo David Lynch.
1°:
La stanza 237 di Sabrina Piazzon.
Come deve essere un horror: atmosfere, luci e ombre, l’indefinito che (tras)forma i personaggi attraverso l’incubo.
Racconti:
3° posto:
Facewatcher di Carlotta F. Leone.
Motivazione: la distopia di Asimov qui in veste moderna e concreta per ricordarci di restare umani.
2°:
L’urlo di Munch di Paolo Soli.
Affascinante crossover di realismo fantastico, horror e weird.
1°:
Annie di Davide Gualano.
Claustrofobico e oscuro come Poe, con l’intensità di un sofisticato horror orientale.
La giuria letteraria è formata dallo scrittore Paolo Di Orazio (Primi Delitti, Che hanno da strillare i maiali?), la scrittrice e attrice Paola Retta e il musicista e drammaturgo Andrea De Petris.

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