Autore: Roberto Junior Fusco
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[RECENSIONE] Il diavolo è Dragan Cygan (Emiliano Locatelli)
Con Il diavolo è Dragan Cygan il regista e sceneggiatore Emiliano Locatelli mette su un noir che ha nel suo motore la crisi economica e un diffuso senso di colpa dalla doppia matrice. Da una parte il protagonista del titolo, interpretato da un camuffato Enzo Salvi, in fuga dal suo passato nero. Ci viene subito…
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[RECENSIONE] Letto numero 6 (Milena Cocozza)
Il cinema horror, fantascientifico, ha la possibilità di raccontare la nostra società meglio di quei generi che lo affrontano direttamente. Questo grazie l’ausilio di metafore, allegorie, similitudini. Gli zombi di George A. Romero che diventano il mezzo per parlare di consumismo o di esercito militare sono l’esempio più classico quando si vuole parlare di film…
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[RECENSIONE] La Zona d’interesse (Jonathan Glazer)
Si esce frastornati dalla visione de La Zona d’interesse di Jonathan Glazer. Una rappresentazione del nazismo in tutte le sue orride sfaccettature a cominciare dal protagonista Rudolf Höss (Christian Friedel), così devoto al nazionalsocialismo di Hitler da costruirsi una villa accanto al campo di concentramento di Auschwitz che gestisce. Lì vive insieme alla moglie, ai…
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[RECENSIONE] Monstrous (Chris Sivertson)
Attenzione: questa recensione sul film Monstrous di Chris Sivertson contiene anticipazioni sulla trama. Quando il bistrattato cinema horror (e di genere più in generale) diventa il mezzo per raccontare qualcos’altro. È il caso di Monstrous: nuovo film di Chris Sivertson, scritto da Carol Chrest e interpretato da Christina Ricci e Santino Barnard, nei ruoli di…
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[RECENSIONE] M3GAN (Gerard Johnstone)
Dai quei furbetti di Jason Blum e James Wan arrivava nel 2022 M3GAN: film diretto da Gerard Johnstone con l’alta ambizione di dire qualcosa di nuovo sul tema delle macchine che si ribellano all’uomo. Questa volta si parla di un’androide sperimentale (pensato per essere venduto nei negozi) che ha l’aspetto di una ragazzina e che…
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[RECENSIONE] Smile (Parker Finn)
Non c’è niente di nuovo nella storia raccontata in Smile, esordio nel lungometraggio di Parker Finn. Il solito compitino ben eseguito ma parecchio prevedibile nel suo svolgimento. Protagonista la psichiatra Rose che finisce al centro di una catena di suicidi. Avvenimenti sempre più allucinatori che rischiano di farla crollare psicologicamente. Ma ovviamente pazza non è…