Steven Soderbergh con Presence realizza un horror anomalo, non solo perché la storia è tutta raccontata dal punto di vista del fantasma che si aggira nella casa dove si è da poco traferita la famiglia protagonista.
La sua particolarità sta anche nel fatto che utilizza apertamente il genere, senza però seguirne le regole-mode imposte, per parlare di altro: elaborazione del lutto, famiglia e legami affettivi.

Presence, che è stato scritto da David Koepp di Jurassic Park, Mission: Impossible e Spider-Man, è un film che soprattutto affonda la lama affilata nella sua rappresentazione del mondo dei giovani, sensibili ma soprattutto superficiali, cinici, crudeli, arrivisti, spietati, mostruosi.
Una visione pessimistica non così lontana da quella di Talk To Me dei fratelli Philippou.
Talk To Me si muoveva, anche per la storia narrata, tra due mondi, riuscendo sia a spaventare per i suoi aspetti soprannaturali che a inquietare con i giovani protagonisti senza empatia. Presence invece, proprio per quell’unico punto di vista particolare, si concentra sulla famiglia nella sua incasinata vita quotidiana casalinga.
E noi siamo quello spettro che guarda tutto quasi sempre di nascosto.

E siamo quel fantasma anche quando questi passa all’azione intervenendo sulle dinamiche esistenti tra i due fratelli Chloe (Callina Liang) e Tyler (Eddy Maday) e il loro amico Ryan (West Mulholland).
Un’entità extracorporea che ricopre a tutti gli effetti il ruolo del protagonista eroe con cui vorremmo identificarci annullando così di fatto le paure irrazionali-sovrannaturali a favore di quelle terrene, umane.
Perchè alla fine la morale è sempre quella: i vivi fanno più paura dei morti.
Gli amanti dell’horror puro potranno rimanere delusi, sentirsi traditi, ma il ritratto che ne esce fuori della società statunitense è piuttosto spietato. Anche nella rappresentazione dei due genitori di Chloe e Tyler, Rebekah (Lucy Liu) e Chris (Chris Sullivan), diversissimi, un po’ in crisi, tra lei competitiva e morbosamente attaccata al figlio campione di nuoto, e lui che cerca di stare vicino alla figlia reduce da un lutto importante.
Con questo punto di vista unico Presence è dunque un horror fuori dal genere più interessato all’analisi sociale e a un ragionamento sullo sguardo che ai programmati e prevedibili salti dalla sedia.
Presence di Steven Soderbergh è distribuito da Lucky Red dal 24 luglio.

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