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Alla Mole Antonelliana una mostra sull’animatore Stefano Bessoni

Da queste parti, quei tre-quattro che ci seguono dovrebbero averlo capito, stiamo abbastanza in fissa con l’animazione stop-motion.

In Italia tra gli artisti che utilizzano questa complicata e meticolosa tecnica c’è Stefano Bessoni. Da ieri al Museo del cinema di Torino una mostra a ingresso libero lo omaggia dal titolo Stefano Bessoni: la Mole delle Meraviglie.

Chi è Stefano Bessoni.

Dal sito del Museo Nazionale del Cinema prendiamo:

Il Museo Nazionale del Cinema propone la prima grande mostra dedicata al genio creativo di Stefano Bessoni, regista, illustratore e animatore.

Oltre 150 opere esposte – per lo più provenienti dall’archivio privato di Bessoni e dalle collezioni del Museo del Cinema – raccontano gli ambiti in cui si muove la sua ricerca espressiva: dalle fiabe al mondo della scienza, dalle illustrazioni all’animazione stop-motion e alla fabbricazione di burattini, fino al grande amore per il cinema.

Tra fantastico e fiabesco, in un percorso popolato da burattini, illustrazioni, filmati, reperti e preparati scientifici, ci si ritrova immersi nel mondo di Stefano Bessoni, un’affascinante Wunderkammer all’interno della più maestosa e imponente fra le “camere delle meraviglie” torinesi, la Mole Antonelliana.

Figure illustri come Antonelli, Prolo, Darwin, Lombroso e Greenaway, seppur in epoche e ambiti diversi, sono unite fra loro da una medesima vocazione: raccogliere e catalogare oggetti e idee. L’arte e l’opera di Stefano Bessoni raccontano questo fil rouge.

Dalla pagina facebook del Museo:

Burattini, illustrazioni, filmati, reperti: un viaggio all’interno della mente visionaria di Bessoni, che con Maria Adriana Prolo – fondatrice del Museo – condivide la fascinazione per gli oggetti e la passione per la catalogazione. Fra film sperimentali che si sono aggiudicati diversi premi in festival nazionali e internazionali, libri illustrati e cinema animato, oggi Bessoni è coordinatore del corso di illustrazione e animazione allo IED Roma e tiene un corso di alta specializzazione di puppet making e animazione stop-motion alla Scuola Holden di Torino.

La mostra Stefano Bessoni: la Mole delle Meraviglie, curata da Bessoni insieme al direttore del museo Domenico De Gaetano, resterà aperta al piano zero del Museo Nazionale del Cinema di Torino fino all’11 settembre.

Maggiori dettagli li trovate sul sito del Museo.

E se tutto questo non ha acceso la vostra curiosità, vi salutiamo con due lavori di Bessoni in cui realtà e fantasia si sovrappongono.

Cominciamo con il suo lungometraggio Krokodyle, del 2011. Protagonista un filmmaker polacco (Lorenzo Pedrotti) in attesa di realizzare i suoi ambiziosi progetti cinematografici.

Canti della forca è invece un corto del 2013. Racconta di un illustratore (sempre Pedrotti) a lavoro sull’opera Galgenlieder del poeta e scrittore Christian Morgenstern.


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