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[RECENSIONE] 17 A Mezzanotte (AA.VV)

“Il modello di riferimento è l’americano The ABC’s of Death, in cui per ogni lettera dell’alfabeto viene descritto un modo di morire. Eliminando l’eccessiva prolissità del suddetto, 17 a mezzanotte risulta secondo chi scrive decisamente più riuscito” (Nonsologore).

“Online il primo spettcolare trailer dell’horror antologico 17 a mezzanotte” (Splattercontainer).

“Il cinema di Genere italiano sta vivendo una vera e propria rinascita non tanto grazie all’uscita di nuovo materiale audiovisivo [in sala o su supporto DVD, Blu-Ray etc] ma in quanto gli addetti ai lavori che ne abitano il sottobosco continuano a dimostrarsi capaci di creare una vera e propria rete di collaborazioni.” (Ingenerecinema).

“Tra stupri e fantasmi nell’ascensore, indiani zombie, omaggi a Cronenberg, al cinema apocalittico e allo splatter, si dipana la matassa di 17 incubi notturni spaventosi e folli. L’orrore accade 17 minuti prima di mezzanotte, in 17 rintocchi di puro terrore.” (MYMOVIES).

“A fine visione si resta soddisfatti.” (Darkveins).

Vorrei dare la mia opinione sul film, se così si può chiamare questa emblematica mescolanza di disperati tentativi di emulazione cinematografica… ma non posso non fare prima considerazioni su una certa stampa online che lo accompagna. Se son arrivata (da appassionata di horror e fantastico che sono) a conoscere di questo progetto, è solo grazie alle entusiastiche presentazioni che ho letto in giro. Ora, mi chiedo: codeste recensioni se le scrivono da soli gli autori sotto pseudonimo, o han davvero tutti così tanti amici? Perché davvero non mi spiego come sia possibile arrivare ad un punto di presa in giro e non rispetto totale del proprio lettore, da parte di certi siti.

Il proprio gusto e la soggettività di analisi non si discutono; ma ci son limiti oggettivi a cui si deve fare fronte: 17 a mezzanotte è un progetto fallimentare, amatoriale, spesso imbarazzante nella sua pretenziosità. Per di più, annoia… annoia tremendamente per lo spettacolo del vuoto che propone; laddove non sono la noia, l’amatorialità o il vuoto a prevalere, laddove accade qualcosa, è qualcosa che abbiamo già visto mesi, se non anni fa in altri film. Ok, low budget, ma quanto costa avere idee? Ecco, forse questo manca oggi per esser filmmakers: le idee.

Manca anche l’onestà per scrivere però, di film, con il giusto distacco ed obiettività; innanzitutto come si fa a scomodare un prodotto filmico come ABC OF DEATH anche solo per fare il paragone? Come si può usare l’aggettivo spettacolare per qualcosa che non rientra quasi nemmeno nel concetto di spettacolo stesso e che presenta una povertà di idee e mezzi da far perfino rivalutare i famosi (e divertenti) trash di A. Bianchi?? Come si fa ancora oggi a far confusione e mescolare il concetto di disgusto con quello di terrore? Forse l’assonanza fra splatter, viscere e sangue per qualcuno è sconvolgente, ma il terrore è un sentimento “nervoso”… emotivo, non una prova per lo stomaco. Il terrore va costruito da una narrazione e con una sapiente regia.

Non sono una persona che ama vedere negativo, ma qui davvero (in generale) c’è poco da salvare se non le buone intenzioni di alcuni… vediamo a “caldo” cosa mi resta impresso di positivo:

In alcuni episodi la tecnica è sopra lo standard: cito quindi di Federico Scargiali (il suo episodio è Through Your Lips) che si presenta disegnato da una bella fotografia ed effetti curati, ma su cui si insiste troppo fino a palesarne la (seppur ovvia) finzione. La storia non porta a nulla di particolare ed’è un peccato che si ripieghi in se stessa. Il regista ha poi presentato un buon prodotto con LOVE.LIFE.REGRET in cui la cura per i dettagli, fotografia ed effetti si sposano ad una storia di senso compiuto mostrando una soddisfacente crescita.

“Assuefazione” rivela un regista che sa il fatto suo, e non a caso è l’unico con una filmografia di rilievo e una indiscutibile esperienza: Edo Tagliavini. Il corto presenta un concetto di orrore che poi diviene anche spunto di riflessione, e non si ferma solo sulla superficie di ciò che abbiamo appena guardato. Peccato per la povera fotografia che di certo non esalta il buon lavoro fatto… e peccato vedere uno come lui mischiato fra così tanti amatori.

Buona la fotografia e la direzione degli attori anche per Davide Scovazzo: “Tutto il male del mondo” risulta una idea buttata li e, forse fuori contesto se rapportata all’intera l’operazione.

Fuori contesto anche lo scanzonato “Signori, Buonanotte” di Roberto Albanesi e Simone Chiesa che risulta simpatico, ma decisamente non Horror (tantomeno horror comedy). Avrei gradito una maggiore attenzione alla cura della recitazione, e sentire (da spettatrice) meno fretta nell’allestimento generale e nella cura della fotografia (la vera piaga degli indie a quanto pare). Virare sulla commedia forse è un escamotage facile quando non si sa affrontare la paura… magari anche gli altri autori ne sarebbe usciti vittoriosi, ma credo l’intento del film fosse fare un horror.

Andrea Malkavian con “Il gioco” dimostra un gusto estetico interessante, e ci fa sperare in un nuovo nome da seguire, più in là… peccato anche qui la “storia” sia alla lunga noiosa perché ripetitiva e banale (e purtroppo parliamo di cortometraggi).

Paolo Del Fiol resta impresso per l’originalità di “Tomie Again”, sebbene anche qui con una cura maggiore della fotografia (senza dover per forza ripiegare su “iper-saturazioni” salvagente e scontati, abusatissimi filtri “grindhouse”) ed effetti, si sarebbe sfiorati il buono.

Segnalo anche “Finché Morte Non Ci Separi” girato da Stefano Rossi e sceneggiato da Lorenzo Paviano (l’accoppiata vincente di “Recording”) ed Alessandro Tentati… ma riciclare lo stesso incipit e situazione di RECORDING certo non marca bene sulla impressione di “voglia di fare” e le idee che lasciano gli autori.

Per il resto, non so quasi cosa dire se non che bisogna esser davvero di bocca buona e con molto tempo a disposizione per restare soddisfatti dalla visione completa di un film che, laddove promette di basarsi solo sullo “splatter” lo fa con effetti dozzinali (e nel 2015 rimpiangere le frattaglie di D’Amato e di Gordon Lewis è dura da mandare giù), e laddove vuole creare tensione lo fa con clichè e scopiazzature di scene madri di film, così noti ed abusati, da portarci alla conclusione degli eventi, a pochi secondi dall’inizio.

Non sto entrando nel merito del mio gusto, sto analizzando solo certi aspetti base che sono la natura stessa del concetto di un film… e indipendente e amatoriale non son la stessa cosa; tanto meno esser così dannatamente di parte da “parte”di certi recensori può aiutare davvero la crescita professionale di qualcuno…

Quando leggo in giro gli autori difendersi con “ma è low budget, è girato in poco tempo” mi irrito, e risponderei: nessuno vi ha obbligato a farlo. Se prendete un impegno, lo spettatore vuole vedere il sudore e la fatica versati per onorare il vostro obiettivo e le promesse (vane) sbandierate ai 4 venti (“terrore come non mai”, “splatter insostenibile” e quant’altro!).

Nel 1981 Sam Raimi realizzava low cost e “fra amici” l’indipendente La casa/The Evil Dead… e direi che qui si dà al genere un dietrofront imbarazzante al punto di confermare la modernità pionieristica di un film di oltre 30 anni prima… e mi chiedo a questo punto cosa avrebbe saputo fare Raimi se avesse avuto all’epoca a disposizione il digitale per poter girare e montare con costi minori e tempi più rilassati.

17 a mezzanotte non è oggettivamente la rinascita del genere italiano, non è oggettivamente spettacolare, non è nemmeno oggettivamente un film. C’è davvero molta strada davanti agli autori, per confrontarsi con un pubblico ampio, o semplicemente, abituato a una certa Idea di qualità: al pubblico non interessa giustificare quanti soldi o tempo avevano gli autori a disposizione per fare un film o il corto.

Ragazzi: dovete prendervi la responsabilità del prodotto che presentate, e questo è solo un brutto lavoro amatoriale in cui alcuni registi con buone potenzialità, non sollevano affatto il risultato finale, ma ne restano soffocati e trascinati in basso. Dovrei eticamente suggerire allo spettatore che mi legge, di farsi la propria idea guardando il film, certo sarebbe giusto, ma non mi sento di assumermi la responsabilità di consigliare la visione intera di un prodotto così. Son stati già scomodati perfino Lynch, Carpenter e Cronenberg, io non mi sento di scomodare nessuno.

Di seguito, la lista completa degli episodi e un breve riassunto della trama presa da “Il cinematografo.it”.

Peep Show – Un cliente assiste al peep show di un’avvenente ragazza. Ma la visione non è sufficiente, lui desidera anche qualcos’altro.
Assuefazione – Un bambino piange mentre un uomo è immobilizzato sul letto.
Signori, buona notte! – Diverse situazioni e luoghi – un gabinetto, corna, rapine ai cinesi, Freud e una canottiera – generano una vera storia dell’orrore.
Tunnel – Un ragazzo come tanti e la sua visione del tunnel post-apocalittico della crisi economica.
Corri puttana – Una tranquilla passeggiata in auto si trasforma in un incubo senza fine.
La mano di Dio – Una ragazza in fuga trova aiuto in un uomo che tenta di tranquillizzarla. Ma quali sono le sue vere intenzioni?
Il ritorno di Elena – Elena si sta preparando per una cena romantica con l’uomo dei suoi sogni. Tutto sembra perfetto, ma ben presto i sogni si trasformano in incubi.
Finché morte non ci separi – Due fratelli, all’insaputa l’uno dell’altro, intrattengono una relazione con la stessa donna. Quest’ultima mentre torna a casa riceverà una strana sorpresa.
Il gioco – Cosa accadrebbe se ci trovassimo nell’aldilà, nelle mani di un dio capriccioso, orgoglioso e debole? Saremmo sicuramente uno dei suoi giocattoli.
Through Your Lips – Un club esclusivo, dove solo i suoi iscritti possono assaggiare un frutto prelibato e raro.
Il fiore – Una terribile maledizione da cui non si può fuggire.
West ‘n’ Zombi – Lo zombie di un guerriero indiano viene risvegliato per sbaglio da un capo tribù nel 1864. Per mettere fine alla sua follia omicida dovrà intervenire il cacciatore di taglie Johnny Bullet.
Video Nasty – Due ragazzi guardano un film maledetto realizzato da un regista suicida e la loro giornata non sarà più la stessa.
Venia mortis – Luca sta scappando. Perché? e da cosa?
Tomie Again – In un futuro immaginario, Pinky cerca sua sorella, colpevole di averle portato via il fidanzato, assieme ad una misteriosa ragazza giapponese…
La malaradis – Due fidanzati sono in una foresta dove aleggia una oscura leggenda. Il cellulare di lei verrà ritrovato in seguito, con all’interno alcuni video che documentano gli atroci risvolti di quell’avventura.
Tutto il male del mondo – Storia di un’assassina votata alla dannazione.

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